Identita e Violenza by Amartya Sen
autore:Amartya Sen [Sen, Amartya]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: archivio ladri di biblioteche
editore: Grizli777
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00
- "Il fondamentalismo e la centralità dell'Occidente".
Soffermiamoci ora sul fondamentalismo, molto presente nel mondo contemporaneo, e che ha una grande capacità di generare sia fedeltà che disaffezione sociale. Il fondamentalismo, è naturalmente il caso di sottolinearlo, fiorisce sia all'interno dell'Occidente che al di fuori di esso. Anzi, Darwin e la Scienza evoluzionistica sembrano incontrare, al giorno d'oggi, un'opposizione più forte e organizzata in certe fasce istruite dell'opinione pubblica americana che in qualsiasi altra parte del mondo. Ma in questo libro mi concentrerò specificamente sul fondamentalismo non cristiano, di cui è importante comprendere i legami con la storia coloniale del pianeta.
La natura intensamente antioccidentale di alcuni dei movimenti fondamentalisti non cristiani esistenti nel mondo farebbe apparire poco plausibile l'ipotesi che essi, in realtà , siano profondamente dipendenti dall'Occidente. Ma è una dipendenza evidente, se si considera l'impegno che questi movimenti profondono nella promozione di valori e priorità esplicitamente e ossessivamente diretti contro le concezioni e gli interessi occidentali. Considerare se stessi come «l'altro» (per evocare un concetto efficace, ben illustrato da Akeel Bilgrami), in contrapposizione con qualche struttura di potere esterna - in questo caso coloniale -, fa parte del bagaglio ideologico di base di alcuni dei movimenti fondamentalisti più marcatamente antioccidentali, tra i quali figurano le versioni più accese del fondamentalismo islamico.
All'epoca in cui i governanti musulmani controllavano il territorio centrale del Vecchio Mondo e comandavano su di esso (tra il settimo e il diciassettesimo secolo), i musulmani non definivano la loro cultura e le loro priorità prevalentemente per reazione. Anche se la diffusione dell'islam implicava lo spodestamento di altre religioni - cristianesimo, induismo, buddismo eccetera -, i musulmani non avevano bisogno di definire se stessi come «l'altro», in contrapposizione a una qualche potenza dominante nel mondo. E' quella prospettiva di autosufficienza, in un certo senso, che viene abbandonata quando il punto di vista fondamentalista, battendo il tasto del fronte unito antioccidentale e della priorità della lotta contro l'Occidente (in quanto incarnazione del «Grande Satana» o cose del genere), mette al centro della scena politica l'Occidente. All'epoca gloriosa del predominio islamico non esisteva la necessità di definire se stessi per reazione.
A dire il vero, questa «necessità » non ci sarebbe neanche oggi. Essere un musulmano implica convinzioni religiose positive (in particolare, accettare che «non c'è altro Dio all'infuori di Dio» e che «Maometto è il suo Profeta») e alcuni doveri da eseguire (come le preghiere). Ma all'interno di queste convinzioni e pratiche religiose, i musulmani possono optare per diversi punti di vista su argomenti non legati alla religione, e scegliere come condurre la loro vita. E la stragrande maggioranza dei musulmani in tutto il mondo fa esattamente questo, anche oggi. Per contro, alcuni dei movimenti fondamentalisti islamici sono riusciti a ritagliarsi un territorio specifico, che implica una visione sociale e un punto di vista politico in cui l'Occidente ha un ruolo centrale, per quanto fortemente negativo (25).
Se il fondamentalismo islamico contemporaneo è, in questo senso, parassitario nei confronti dell'Occidente, il terrorismo indirizzato contro l'America e l'Europa, che in certi casi lo accompagna, lo è ancora di più.
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